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La nostra tenuta si chiama "
Douach
". |
C'era una volta una fattoria
abbandonata
da vent'anni , nascosta nel cuore dei ,
Pirenei, lontano da ogni sorgente d'inquinamento,
al margine del bosco, alla fine della strada.
Tra noi e questa terra ci fu un vero e proprio colpo di fulmine vent'anni fa.
La nostra piccola tenuta si chiama " Douach " che vuol dire " piccola vallata " in lingua occitana . Si dispiega in montagna.
dal suolo scistoso " emanano " castagni,
frassini, e maraschi che accompagnano volentieri viburni,fusaggine europea e biancospino.
Nel fondo della vallata sgorga una sorgente
, che disseta uomini e alberi, cinghiali e caprioli.
Tra le due
colline
serpeggia il ruscello, tonante allo scioglimento delle nevi, più trattenuto all'inizio dell
autunno.
Abbiamo, qui da noi, di queste lunghe estati indiane, che durano fino ai
primi geli e infuocano la montagna con i loro colori
fulvi
. Come se gli alberi, volendo imitare il sole,
cercassero di trattenere la sua inesorabile corsa verso l'inverno.
Durante la stagione fredda,
la stagione fredda la vegetazione dorme a volte sotto una spessa coltre di neve
. Tutti i rumori sono attutiti, soltanto qualche merlo, cincia o ciuffolotti
disegnano arabeschi sul suolo bianco e lanuginoso :
s'avventurano d'intesa fino a casa per fare il pieno di chicchi di cereali e margarina,
disposti per loro al riparo dai gatti.
Lentamente, poi, la primavera emerge.
Dabord,
Prima timidamente, poi finisce con l'esplodere in una miriade di fiori.
Una luce stravagante s'instaura, dopo i corti giorni d'inverno, e piano piano
prende finalmente il sopravvento.
Arriva allora l'esuberanza estival
ad ogni passo scopriamo un paesaggio, tanto la vegetazione è fitta,
svariata e la natura capricciosa.
Sulla strada tra Foix e Saint-Girons si puo' appena indovinare questo nido inerpicato,
circondato da bosco, lande e prati.